L'AMMIRAGLIA - California EV
Quando, nel Giugno 1999, decisi di fare il salto in alto verso un veicolo a due ruote di taglio mototuristico, la scelta cadde sulla tipologia di motocicletta che adoravo da sempre: la custom all'italiana. Era un passo importante, fino a quel momento non ebbi possibilità di fare grandi viaggi - se non al di sotto dei 4-5000 km. - era arrivato il momento e non potevo farmelo scappare.Soddisfaceva pienamente le mie aspettative: bella e luccicante quanto una custom, di produzione e grande storia italiana, nonché con una marcia in più: un grande cuore mototuristico per tentare le mie piccole, personali, imprese.
L'amore non si fece attendere ma non immaginavo, nemmeno lontanamente, che potesse travolgermi fino al punto di "portarla" dapprima in giro per quasi tutta Europa e poi, trasformandosi in compagna di viaggio essenziale per affrontare ogni mio viaggio, "farmi portare" dal tetto alla fine del Mondo: dall'Hymalaia alla Terra del Fuoco, percorrendo molte delle strade che si srotolano nel mezzo.
La California è un mezzo versatilissimo. La sua stazza non le impedì di percorrere le peggiori strade del mondo - anche grazie al suo basso baricentro - : sterrati, piste, distese di sabbia, mulattiere, pietraie, guadare ruscelli e torrenti, salire sopra i 5600 metri di altitudine, districarsi nelle più grandi e trafficate città del mondo.
I suoi pregi sfuggono ai più ma io che la conosco bene posso dirlo: è fantastica.
Progressivamente ottimizzai la mia compagna d'avventure per le mie esigenze, trasformandola in mezzo da battaglia senza paragoni.
Iniziai col dargli più autonomia progettando e realizzando assieme agli amici Riky e Sergio della Carrozzeria D'Achille di Cameri un serbatoio maggiorato, portandolo dagli insufficienti 18,5 litri agli attuali 26,5. Sempre loro sono gli artefici delle modifiche apportate al parafango posteriore, che venne allungato per facilitare l'estrazione del pneumatico in condizioni precarie.
Irrobustii i telai dei bauletti laterali e il portapacchi posteriore con delle staffe di sostegno per sorreggere con maggior forza il bauletto posteriore, poi sostituito con il più versatile e stabile sacco di pvc che mi consentiva di trasportare pari bagaglio e avere maggiore maneggevolezza di guida.
Grazie all'esperienza del caro amico Uberto "Motoube" Roma dell'omonima Officina di Mandello del Lario e con la complicità del grande "Maestro Bruno Scola", iniziammo ad apportare migliorie tecniche sul motore al fine di ottimizzare l'erogazione in qualsiasi condizione. La doppia candela serviva per migliorare la combustione nella sfera scoperta dalla candela primaria che è posta lateralmente, la camma OS2 rendeva il motore più fluido in particolare ai bassi regimi scaricando il motore di inutili vibrazioni e alleggerendolo di sforzi, il compensatore ad H posto fra i collettori e i silenziatori alleggerì il mezzo di diversi chili e migliorò l'erogazione, il filtro dell'aria aperto fece respirare meglio l'impianto di alimentazione aumentando ulteriormente la fluidità: risultato? Il motore dura di più, gira meglio in qualsiasi condizione e i consumi si abbassano, portando i 16km/L agli attuali 20-21km/L a media costante, che unito al serbatoio maggiorato mi consente oggi di passare tranquillamente i 500km di autonomia.
Un GRANDE risultato merito di grandi persone che con la loro intelligenza non si sono fermate dove altre l'avrebbero fatto.
Col tempo altri importanti aspetti su cui ci interrogammo furono: l'assetto, la maneggevolezza e la comodità. Dopo un consulto con Uberto decidemmo di cambiare gli ammortizzatori; più questi riescono ad assorbire le vibrazioni e le botte procurate dalle buche, più tutta la struttura della moto e della schiena ne soffrono meno. Vista la scelta ci affidammo a un grande professionista: Paolo della Oram Italia di Milano, che fece due ammortizzatori perfetti al nostro caso, decidendo anche di alzarli di 20 mm. per aumentare la maneggevolezza. Combinato a questo sfilammo le forcelle di 12 mm. per raggiungere un assetto di guida molto più performante. In seguito mettemmo il parabrezza piccolo - meno pesante sull'avantreno - e feci allargare la sella da Brusati di Novara, questo per avere maggiore appoggio e conseguente comodità dopo molte ore in sella. Altre piccole modifiche vennero apportate in seguito, migliorare si può e si deve.
Questa è la mia motocicletta! Navigatrice, in grado di ammiraglia, capace di affrontare viaggi impensabili al tempo del suo acquisto. Chi l'avrebbe mai detto che questo splendido ammasso di ferro creato a Mandello del Lario, divenuta grande, sarebbe riuscita, percorrendo 212000 km., nell'impresa di visitare tanto mondo da farmi innamorare morbosamente della vita…
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